In questi giorni è la Spianata delle Moschee, luogo che secondo le regole stabilite dalla comunità internazionale è appannaggio dei musulmani. Anche la legge ebraica proibisce la preghiera su quello che viene chiamato Monte del Tempio. Negli ultimi anni, però, gruppi estremisti religiosi hanno radicalizzato il loro obiettivo, grazie anche a una politica complice, di costruire il terzo tempio, che è diventata la scintilla di quella che ogni giorno di più ha le sembianze di una nuova intifada. Ma spostandosi dalla Città Vecchia, racchiusa dalle mura di Solimano, alla quale si accede attraversando una delle otto porte, quello che balza agli occhi è la geografia degli episodi di violenza tra palestinesi e polizia israeliana, spesso fomentati dai coloni ebrei fondamentalisti. Gli attacchi, veri, presunti, o i tentativi di attacco falliti, sono avvenuti tutti in quartieri dove si concentra una forte presenza di ebrei fondamentalisti.
Per fare chiarezza su quali sono i parametri da tenere presenta quando si parla di Gerusalemme e per capire il significato di quanto accade, è utile affrontare il tema della geografia della città.
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